L’intervento, finanziato dalla Regione Umbria tramite il PSR 2014-2020, volto alla valorizzazione del percorso ad anello che parte e arriva alla città
Spello, 25 novembre 2020 – In corso i lavori di prolungamento del sentiero escursionistico dell’Acquedotto romano con l’unione di sentieri CAI (350 e 352) che tramite un percorso ad anello che parte e arriva alla città, permetterà di realizzare l’atteso collegamento con il Castello di Collepino e compiere un viaggio attraverso la natura con suggestivi punti panoramici. Il progetto, finanziato dalla Regione Umbria mediante il PSR 2014-2020 con un importo di 441.248 euro, è diretto a implementare e valorizzare il cammino che partendo dalla Fonte del Molinaccio si ricollega ad anello alla Fonte della Bulgarella, punto di partenza del Sentiero dell’Acquedotto Romano. Nel dettaglio, il tragitto è il seguente: da Fonte Molinaccio si passa al Castello di Collepino per arrivare all’Abbazia di San Silvestro, da qui attraverso un sentiero si arriva nell’area camping. Il cammino riprende per giungere al punto di crocevia di numerosi sentieri tra cui il “Cammino di San Francesco” e poi iniziare la discesa fino alla Fonte Bulgarella. Previsto anche l’intervento di riqualificazione dell’area camping, che interesserà tutto l’immobile, e delle zone circostanti e confinanti con la sistemazione degli arredi in pietra e in legno, importanti punti di sosta per gli escursionisti. “Si tratta di un progetto di rilevante importanza volto al prolungamento del sentiero escursionistico dell’Acquedotto romano che parte dalla città e torna alla città – ha commentato il sindaco Moreno Landrini –. Con questo ulteriore lavoro, inserito nelle azioni di valorizzazione paesaggistica di Spello e del territorio, sarà completato l’atteso collegamento del percorso con il Castello di Collepino, per continuare il cammino attraverso luoghi e paesaggi suggestivi e ricchi fascino come l’Abbazia di San Silvestro, e tornare al punto di partenza rappresentato dalla Fonte Bulgarella. L’intervento acquista inoltre una maggiore rilevanza se si considera che questi paesaggi sono inseriti nella “Fascia olivata Assisi-Spoleto”, il primo territorio italiano a essere già stato inserito nei Sistemi di Patrimonio agricolo di rilevanza mondiale della Fao, e candidata a Patrimonio comune Unesco”.