Se ne parla nel convegno “Un borgo bello da vivere: Spello” domani nella Sala dell’Editto alle ore 18
Spello, 7 ottobre 2021 – “Un borgo bello da vivere: Spello” è il titolo del convegno promosso da Confindustria e Confindustria Umbria in collaborazione con il Comune di Spello in programma per il pomeriggio di domani, venerdì 8 ottobre, a partire dalle ore 18 nella Sala dell’Editto del Palazzo comunale. Confindustria, da sempre attenta ad intercettare le evoluzioni sociali ed economiche per affiancare e guidare le imprese nei processi di cambiamento, ha individuato, in partnership con il Touring Club, tre realtà emblematiche a livello nazionale che, grazie alle condizioni infrastrutturali e logistiche, alla vivacità culturale e all’identità storica, e a tessuto imprenditoriale attento ai modi di produrre e al rapporto con la comunità, sono borghi belli, attrattivi e attraenti, tutti da vivere. Spello è stata scelta come il primo esempio virtuoso di valorizzazione storico-culturale e ambientale, in cui l’incontro tra sapienza manifatturiera, arte, storia e cultura ha contribuito alla crescita e allo sviluppo del territorio, parlando il linguaggio della sostenibilità e dell’inclusività. Da qui la progettualità specifica che si è concretizzata nel convegno a cui parteciperanno diversi esponenti in rappresentanza dell’Associazione nazionale e regionale. Dopo i saluti istituzionali di Antonio Alunni, presidente Gruppo Tecnico Cultura Confindustria e Presidente Confindustria Umbria e del sindaco Moreno Landrini, ci sarà l’intervento introduttivo di Maria Cristina Piovesana, vice presidente Confindustria per ambiente, sostenibilità e cultura. La tematica de “Le condizioni necessarie a trasformare le aree interne in luoghi privilegiati” sarà approfondita da Innocenza Cipolletta, presidente Confindustria Cultura Italia, Giulio Lattanzi, direttore generale Touring Club, e Giuseppe Lupo, professore Università Cattolica di Milano, mentre quella de “Borghi ad alto impatto: ruolo dell’industria e della cultura” da Giuseppina Amarelli, presidente Amarelli Fabbrica della Liquirizia, Gianluigi Angelantoni, presidente Gruppo Angelantoni Industrie e vice presidente Confindustria Umbria e Marco Pierini, Direttore Galleria Nazionale dell’Umbria. L’incontro, moderato da Nicoletta Polla Mattiot, giornalista Sole 24 ore, vedrà le conclusioni di Donatella Tesei, presidente Regione Umbria. “Siamo onorati che Confindustria abbia scelto Spello come esempio di valorizzazione dei borghi – commenta il sindaco Moreno Landrini –; le politiche delle Amministrazioni Comunali, tenendo conto delle emergenti necessità della comunità e dell’inestimabile patrimonio hanno permesso oggi a Spello Città d’Arte e dei Fiori, uno tra i Borghi più densamente abitati in Umbria, di distinguersi per un’offerta di eccellenza, per una qualità di vita e per una gestione sostenibile dell’ambiente. Si è così mantenuto l’equilibrio tra conservazione e sviluppo urbano dove coesiste, tra l’altro, un fervido tessuto di servizi, imprenditoriali e manifatturieri. “Borghi e aree interne sono oggi al centro di molte attenzioni, anche grazie alla visibilità ricevuta dagli stanziamenti previsti dal PNRR – dichiara il Presidente del Gruppo Tecnico Cultura, Antonio Alunni – con il Gruppo Tecnico Cultura abbiamo voluto fare qualcosa di concreto per inserirci nel dibattito europeo e nazionale, a partire da questo incontro nella bella e produttiva cornice di Spello. Le nostre imprese sono state e sono tuttora protagoniste della vita economica, sociale e culturale di queste realtà. Bisogna parlarne per far capire che le aree interne sono delle opzioni straordinarie da prendere in considerazione non solo per ragioni turistiche, per quanto importanti, ma anche per vivere e lavorare. Basta chiamarle aree minori. Sono aree dall’alto potenziale che deve essere colto e sviluppato”. Secondo Maria Cristina Piovesana, Vice Presidente di Confindustria per l’Ambiente, la Sostenibilità e la Cultura “domani sarà un importante appuntamento con il modello Spello: un’industria seria e attenta al territorio, con un’offerta culturale vivace e rivitalizzata, segno distintivo del sapere e del saper fare italiano che spesso trova proprio nei piccoli centri il cuore pulsante della nostra manifattura d’eccellenza. Quel Made in Italy che ci rende grandi sui mercati. Raccontare queste realtà è un segnale importate perché significa difendere la tipicità produttiva del nostro Paese”.