Storia
Dagli atti dell'archivio Comunale del Comune di Spello
In una rubrichella dei pubblici consigli si annota che una vecchia casa destinata già da tempo alle riunioni degli Accademici dei Quieti era stata restaurata, poco tempo prima del 1789, e trasformata in teatro, senza la necessaria approvazione della Sacra Congregazione del Buon Governo.
Il visitatore apostolico Mons. Ciavoli, conosciuto il fatto e verificato che erano stati spesi 800 scudi del pubblico denaro per questa operazione, ordinò agli Accademici la restituzione della somma. Di contro gli Accademici proposero di pagare un affitto perpetuo di 15 scudi, di offrire una libbra di cera lavorata al magistrato come segno di diretto dominio sul teatro e di vendere i palchi, eccetto 2, riservati alla comunità. Tale proposta venne accettata.
Nel 1793 si procedette alla estrazione dei palchi, nel 1797 all’approvazione del regolamento dei palchettisti.
Già nel 1799 si resero necessari alcuni lavori di restauro per i danni prodotti dal terremoto; pertanto il Comune indisse una gara di appalto per l’affidamento dei lavori.
La costruzione, che era stata eseguita su progetto del valente architetto perugino Alessio Lorenzini, fu ideata a tre ordini di palchi e con pianta a campana, per una capacità di 200 spettatori.
Altri restauri furono eseguiti nel 1880.
Da molti anni il teatro non è più stato utilizzato per il suo scopo e versava in grave stato di abbandono.
Il Teatro Comunale che nel corso di una seduta di consiglio comunale è stato chiamato “SUBASIO”, ha riaperto i battenti nel mese di maggio del 1995 con una serie di tre spettacoli inaugurali che hanno visto la presenza di Paolo Hendel, Nando Gazzolo e Flavio Bucci.
Dal 1996 sono state realizzate numerose rassegne (Jazz Fest, Umbriateatro, Musica a teatro, Show & Tecnoshow, Incontriamoci a Teatro, Spazi fuori stagione) che hanno visto la presenza di attori e musicisti di notevole pregio come Mario Scaccia, Lucia Poli, David Riondino, Enzo Jannacci e Dario Vergassola, Giovanna Marini, Maria Joao Fabula e gli Area.
Il Teatro sta diventando sempre più un punto di riferimento per le attività culturali della nostra città in quanto ha prodotto anche due spettacoli con attori locali sotto la regia di Luigi Bonori.
INSTRUMENTA (1752 – 1799) cc. da 43 v – 45 v
11 novembre 1789
Enfitesi del teatro e sue terre annesse a favore delli Signori Michelangeli Rinaldi e Panciraglia per l’annua corrispondenza di scudi 15.
Casa situata nel Terziero Posterola in contrada la “Fonte del Mastro”.
E siccome l’espressa casa nonostante vari risarcimenti più volte fattivi si rendeva poco sicura perché il di lei maggior pericolo fu un dì riconosciuto nei fondamenti specialmente del muro dalla parte di levante, gli illustrissimi capitano Michelangelo Michelangeli, dottor Antonio Rinaldi e Capitano Sigismondo Panciraglia trovandosi nell’anno 1787 deputati di detta casa dell’Accademia mediante l’annuale ed ordinaria deputazione solita a farsi dal magistrato residente dell’ultimo trimestre dell’anno si fecero carico non solo di procurare il più perfetto ristabilimento di detta casa ma di più farvi costruire un teatro per soddisfare al genio comune di questa cittadinanza e popolazione impigatovi varie regalie offerte da alcuni proventieri e da altro denaro della cassa pubblica senza l’opportuna licenza della congregazione del Buon Governo oltre la somma di scudi 300 presa ad intenzione in principio a conto proprio ma chiamati a sindicato nello scorso mese di ottobre da Monsignor Illustrissimo e Reverendissimo Giuseppe Ciavoli Ponente di detta S. congregazione come visitatore apostolico di detta comunità, fu rilevato avervi essi impiegata la somma di circa scudi 800 provenienti dalle suddette regalie e cassa pubblica alla reintegrazione dei quali si volevano obbligati.
Li medesimi signori deputati pertanto, trovandosi impossibilitati a fare lo sborso di detta somma, progettarono di prendere ad enfiteusi perpetua ereditaria il medesimo teatro e comodi di stanze annesse nel modo appresso che principalmente si ritrova, senza che la detta comunità abbia obbligo alcuno di proseguire i lavori fino a renderlo adatto per le recite ed anno altresì esposti diversi fatti obblighi, capitoli e condizioni come si dirà appresso.
Contratto in otto punti:
I. – Pagamento di 15 scudi annui.
II. – In segno poi del diretto dominio di detto teatro si obbligano tanto per se stessi che per tutti gli altri offrire al Magistrato della stessa comunità una libra di cera bianca lavorata che doveva presentarsi per parte di essi nel dì di San Felice Martire I Vescovo e principale protettore della comunità suddetta.
III. – L’intiero e privativo uso del palco del proscenio di mezzo del II ordine e il palco del proscenio del III ordine a mano sinistra della bocca d’opera rilasciano li medesimi signori enfiteuti a favore di detta comunità.
IV. – Si conviene… che sia e s’intende riservata a favore di suddetti signori enfiteuti e loro successori la piena ed ampia facoltà di contrattare con chi ad essa parerà e piacerà la vendita ed affitto delli palchetti, senza che la comunità abbia ad avere alcun diritto di partecipare per qualunque titolo alla percezione del valore.
V. – In questo contratto di enfiteusi sono compresi anche due terreni olivati uno in vocabolo Fontemonte e l’altro in vocabolo Cupo o Colle di mezzo.
VI. – Si conviene finalmente che la stanza contigua ed annessa al Teatro e l’altro e piccolo sito, una volta ingresso alla vecchia Sala dell’Accademia li medesimi signori enfiteusi rilasciar debbano, come effettivamente rilasciano in pieno a privato donnio, della suddetta comunità per qualunque occorrenza e segnatamente per ritenere il grano del monte frumentario.
VII. – Li medesimi signori enfiteusi… si obbligano al mantenimento della fabbrica di detto Teatro nel modo e forma di cui attualmente si ritrova… con condizione però che la comunità suddetta in rapporto al detto mantenimento sia solamente tenuta in proporzione della stanza del monte e dei palchetti rilasciatagli.
Nel 1789 Spello ha circa 3.500 anime.
OTTOBRE – NOVEMBRE
Visita Economica di Monsignor Ciavoli 1789.
Nuovo Teatro e altre spese fatte senza licenza.
Per quello che riguarda il Teatro; era questa una casa destinata alle adunanze letterarie dei poeti del luogo, lasciata con questo peso alla comunità; ed intitolata Accademia; riuniti i comunisti, vi vollero costruire un teatro, lasciando le camere terrene per uso di granaio del Montefrumentario; bisogna convenire dell’ottimo gusto con cui trovasi costruito questo nuovo teatro, che riconobbi mancante solo del palco di scena.
Tutti i cittadini erano favorevoli alla spesa fatta, sebbene senza licenza; il danaro pubblico era costato per lo più di regalie, per la somma di scudi 500 incirca, come apparisce dal saldaconto dei debitori e una perizia al n. 16.
Immaginai dunque un progetto, che salvasse la comunità dal mantenimento di questa fabrica, e mettesse a profitto il capitale.
(Perizia effettuata il 12 ottobre 1789)
Copia lettera inviata a Mons. Ciavoli spedita dai Michelangeli, Rinaldi e Panciraglia inserita nei verbali del Consiglio del 5 ottobre 1789.
Possedendo questa comunità una casa da antichissimo tempo destinata per l’unione dell’Accademia De Quieti e minacciando la medesima casa una imminente ruina indispensabile era la riparazione e forse intera riedificazione.
In questo stato di cose fu pensiero di molti primari cittadini di convertire questa abitazione all’uso de’ pubblici spettacoli e di costruirvi un teatro ad imitazione degli altri luoghi di questa Provincia tra li quali la terra di Spello non può contarsi l’ultima.
CONSIGLI 1796 – 1798
RISOLUZIONI CONSILIARI – cc. 228v – 239r
17 Dicembre 1797
La Sacra Crongregazione del Buon Consiglio con due lettere del 1793 una del 19 gennaio l’altra del 13 aprile aveva concesso alla Comunità di Spello “la facoltà di ultimare i lavori necessari per il compimento del nostro teatro con le leggi prescritte in detta lettera e che (la somma di 327 scudi utile per l’ultimazione dei lavori dovrà essere integrata con la vendita dei palchetti). Ed essendo stato per il buon ordine e regolamento dei palchetti di esso teatro anche riguardo ai gradi competenti alla nostra cittadinanza seriamente disposto nei fogli stipulati lì 11 febbraio e 5 giugno 1793… si propone perciò la totale approvazione di detti fogli per la di loro esatta osservanza.
Deputazione per l’anno 1798.
Sono deputati 1 per ogni Terziere totale n. 3
1 Sindaco e Procuratore Generale
1 Cassiere
238r – 240v
Consiglio particolare delli Signori obbligati per li palchetti del nuovo teatro (composto da 14 persone) risolvettero di lasciare la libertà a ciascuno di pagare il prezzo de li palchetti ma con l’obbligo però di pagarne la metà entro il presente mese di dicembre e per l’altra metà entro il venturo anno 1798… che chiunque volesse vendere li palchetti debba presentare al pubblico consiglio la persona che vorrà comprarlo, e dovendo perfezionare il teatro, ne potendosi in questo breve tempo tutti quei lavori annotati nelle rispettive perizie si risolvette che si debba per ora far quei lavori che saranno più necessari e a tale effetto deputino due signori deputati i quali con le dette perizie alla mano facciano eseguire quei lavori più necessari per l’overtura del teatro nel prossimo carnevale, a li quali signori deputati debba consegnarsi il denaro ricavato dalla vendita dei palchetti col quale debbino far fare le suddette spese purché non eccedino le somme precisate a questo compito e ad uso di arte, eleggendosi a tale effetto li signori tenente Sebastiano Zampetti e Ettore Michelangeli con tutte le facoltà necessarie ed o opportune.
Il I e il XII ordine medio sono il proscenio per gli attori, il VII ordine medio del Governatore, il II ordine ultimo e superiore è per la comunità.
Gli altri venduti a privati tra le famiglie più agiate (notai – avvocati…) Panciraglia – Bocci – Accorimboni – Rinaldi – Palcani – Nicoletti.
Registro Consigli 1799 – 1801
cc. 36 22.09.1799
ancora lavori da ultimare
cc. 49 v. 17.11.1799
affinché questo pubblico teatro non patisca ulteriormente ne gli siamo apportati maggiori danni fin qui sofferti… si propensa, se piace, di eleggere persona abile che ne abbia in avvenire tutta la custodia.
Si rinvia.
cc. 158 r.v. 3.08.1800
Ulteriori lavori, su perizia fatta 11.02.1800 dall’Architetto Mauro Neri di Foligno e Pasquale Perucchini muratore di Spello, non compresi nelle perizie precedenti, una proposta di nuova spesa di scudi 47 e 50.
cc. 288 r.v 2.11.1800
Si legge che la perizia dell’Architetto Neri e del Perito Perucchini sul rifacimento del tetto e del muro rialzato sopra al vecchio soffitto del teatro, questi lavori sono stati fatti ad uso d’arte ed erano stati eseguiti da Maestro Pasquale Cecconi.
cc. 709r. 711r 13.12.1801
Viene fatta l’estrazione dei palchetti del pubblico teatro per l’anno seguente.
cc. 239r.1804 – 1805
Riunione del 15 dicembre 1805.
Presentata e letta l’istanza di Vincenzo Bassoni, Domenico Lori e Pasquale Perrucchini che autori del nuovo palco ed altri lavori per cui restarono creditori i primi due di scudi 11 e 30 ed il terzo di scudi 5, chiedono di essere pagati.
1817 – 1823 -l 13.12.1821
Espone il Signor Luigi Magnani Gonfalonieri sulla manutenzione e custodia, nel 1807 era stata affidata a Ventura Bibi ed ora Magnani propone la nomina di una deputazione per il teatro in quanto esige la miglior custodia per la di Lui conservazione, molto fin qui negligentati.
Il custode abitava nel teatro dal 1818.
1824 – 1930 – 16.11.1925
Provvedimento per la manutenzione e conservazione del teatro attualmente privo del custode e nomina di due deputati per verifica dei beni e delle necessità.
15.12.1827
Relazione dei Signori deputati del teatro Sigg. Magnani e Francesco Nicoletti.
Da questa relazione emerge che il Sig. Ventura Bibi non aveva terminato alcuni lavori come era stato stabilito la stuccatura e imbiancatura del palcoscenico e dei corridoi nel termine di un anno e in un termine di due anni certi lavori della casa annessa al teatro e che la somma prevista era di scudi 30 in tre rate, 10 scudi l’anno, nel caso il Bibi non garantisse questi impegni entro un mese il contratto verrà rescisso e il Comune provvederà alla nomina di un nuovo custode.
1868 – 1875 – 22.12.1868
Registro Giunta – pag. 12
Deliberano di chiedere alla Regia Sottoprefettura del circondario le facoltà necessarie per convocare straordinariamente il Consiglio per sottoporre al medesimo le seguenti materie:
1. – Provvedimenti per la nomina dell’esattore comunale.
1. – Destinazione di un fondo per l’apertura di un teatro.
408 – 418 – 22.10.1875
Nomina di una commissione pel restauro del Civico Teatro.
Consiglio 1871 – 1875 – 25.05.1875
623 – 624
Erogazione dei fondi stanziati in bilancio per il restauro del teatro.
Il Signor Presidente rammenta al Consiglio che la deplorabile condizione in cui trovasi il pubblico teatro e l’opportunità di decorare quest’unica sede di civile educativa ricreazione, indussero il Consiglio stesso a stanziare la somma di £. 500 allo scopo di cui sopra.
Segue ordine del giorno.
Il Consiglio delibera rinnovare la pitturazione del teatro, le panche della platea con due file di posti distinti, il materiale per l’orchestra, la scenografia in tela e la zona visibile del tavolato esistente nel palcoscenico utilizzando in tutto quanto risulterà servibile onde ottenere la maggior possibile economia. Se le £. 500 non fossero sufficienti a sostenere le dette spese, il Consiglio visto che nel corrente anno la Società Filodrammatica Cittadina si presta gentilmente a divertire il pubblico pel desiderio di migliorare le condizioni del teatro, conviene erogare nei detti restauri quella parte che sarà necessaria delle £. 500 stanziate nel bilancio.
Quanto ai palchi stabilisce che vengono officiati i Signori condomini a pitturarli per conto loro e ad ammobiliarli con due divani, due banchettini a tamburello imbottiti, un guancialetto di pelle sopra al parapetto e due attaccapanni di ferro, il tutto in modo uniforme.
Consigli
1876 – 1880 – 29.10.1876
Provvedimenti sulla custodia del civico teatro.
Risulta che la spesa totale per i restauri fu di £. 2.100 e che tuttavia molti cittadini avevano protestato con l’Amministrazione per la mancanza di un effettiva e sicura custodia in quanto avvenivano ccontinui furti, le corde e gli utensili nonché danni alla struttura imputabili “alla decrepita età e stato cronico della moglie” del signor Benedetto Bolscioli custode del teatro dal 28.01.1861.
Durante lo spettacolo i locali adibiti ad abitazione erano indispensabili per gli attori non esistendo nessun camerino attiguo al palcoscenico.
Si propone di sospendere il contratto con il custode e di espellerlo dai locali da lui abitati e adibirli a camerini ed a ripostiglio per gli attrezzi di scena.
30.09.1876
Provvedimenti sulla custodia del teatro civico.
In questa riunione risulta il ricorso del custode non accolto e di conseguenza la decisione di riorganizzare la custodia.